Fondata negli anni da un gruppo di danzatori newyorchesi guidati da Steve Paxton, la Contact Improvisation è una tecnica di movimento nata nei primi anni 70, come ricerca di nuove possibilità di movimento attraverso il contatto fisico e sensoriale. Essa si fonda sulla fiducia reciproca e la fluidità.
Parte dal principio che il movimento è prima di tutto uno spostamento di peso nella tridimensionalità dello spazio. Come gestire dunque il proprio peso quando siamo in contatto con qualcun’ altro (compresi il muro e il pavimento)? Come far diventare questo contatto un’opportunità per sondare le infinite possibilità di azione che abbiamo in ogni momento senza perdere la continuità e la semplicità della nostra danza?
Attraverso giochi di relazione e di percezione di noi stessi, dello spazio e del tempo, creiamo le condizioni per poter ricreare continuamente la nostra danza nella sua dimensione più vera, imprevedibile e al contempo funzionale, svincolata da stereotipi di forma.
La contact improvisation è una pratica adatta a tutti perché dà la possibilità ad ognuno di partire da ciò che c’è. Permette a chi già danza di acquisire maggiore consapevolezza e fornisce a chi non lo ha mai fatto, un’opportunità per iniziare.
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